Sabato Grasso a Palazzo Estense

Sabato Grasso, 5 marzo 2022, decisamente ‘magro’ causa Covid ancora circolante. Ma la Famiglia Bosina fa quello che può pur di non tralasciare le tradizioni, in questo caso il Carnevale bosino, che aveva proprio nel sabato grasso il suo apice: i carri, i gruppi, le maschere, il discorso di Re Bosino…Qualcosa si è fatto, purtroppo a porte chiuse, per pochi intimi, in Salone Estense oggi alle 15, alla presenza del sindaco Davide Galimberti, del regiù della Famiglia Luca Broggini, di Re Bosino, di Pin Girometta, di Lidia Munaretti in abiti tradizionali, dei maneggioni e dei bimbi premiati al concorso fotografico per la Mascherina d’oro. Il regiù ha salutato i presenti, sottolineando il valore della famiglia, valorizzata in questo tempo di virus malefico che chiude in casa, e l’importanza del digitale, che permette tramite le foto, i video, i social di mantenere i contatti, la comunicazione, la festa. Loris Baraldi, che dal 1990 rinnova la tradizione del Pin Girometta, (maschera varesina nata nel 1956, impersonificata sino al 1990 da Enrico Vanetti e quindi dal Baraldi) ha spiegato l’origine della maschera, ufficialmente riconosciuta come maschera nazionale al pari dei vari Arlecchino, Pulcinella, Dottor Ballanzone…


Si è poi passati alla simbolica consegna delle chiavi della città, passate dal sindaco al Re Bosino. Per solito il passaggio avveniva il sabato di inizio del Carnevale e il Re teneva il comando per una settimana; i tempi grami attuali hanno ridotto il potere del Re di Carnevale, solo una ventina di minuti, il tempo necessario per leggere il tradizionale discorso in dialetto bosino, non particolarmente severo nei confronti della pubblica amministrazione. Il Re (alias Antonio Borgato) ha da subito ricordato chi lo ha preceduto nei panni del sovrano, Natale Gorini, morto nel 2021, per passare poi ad una veloce disamina di ciò che non va, sia a livello nazionale che locale, senza rigirare troppo il coltello nella piaga e finendo con il tradizionale brindisi, da compiersi con del buon vino, naturalmente. 

Ecco quindi la premiazione dei tre bimbi vincitori. Al primo posto Julen Ferrero, il bimbo-auto gialla, un Transformer dall’incredibile effetto scenico. Al secondo posto (assenti per malattia) i fratelli Porcini, Nicolò e Sebastian, due fratelli londinesi, uno truccato nella tipica cabina telefonica rossa, l’altro da telefono (purtroppo non possiamo mostrarveli). Infine il terzo classificato, Mirko Cattaneo, il Cappellaio matto. Infine il saluto del borgomastro Davide Galimberti, che ha lodato la Famiglia Bosina, capace di mantenere almeno un minimo di tradizioni anche in questo tempo così avaro, e che si è augurato un Sabato grasso 2023 finalmente colorato e chiassoso come prima della pandemia. Foto di gruppo, applausi, niente coriandoli né stelle filanti. Un Carnevale dietetico, ma l’anno prossimo sarà festa grande!

 

Sabato Grasso a Palazzo Estense

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